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ANFITEATRO ROMANO

L’anfiteatro romano fu costruito fra il 119 e il 138 d.C. per volere dell’imperatore Adriano, come dimostrato da una medaglia rinvenuta nella muratura,  per celebrare l’ascesa politica ed economica di Ariminum. L’anfiteatro sorgeva ai margini del centro abitato della città, vicino al torrente Aprusa e in prossimità della linea di costa, allora più arretrata rispetto all'attuale. Costruito in laterizio di forma ellittica,  misurava m 118 x 88, paragonabile per dimensione al Colosseo di Roma. Si sviluppava su due ordini sovrapposti: la sobria struttura in laterizio era costituita da quattro anelli concentrici, mentre il portico esterno si componeva di sessanta arcate. L’accesso avveniva attraverso i due ingressi principali, posti all’estremità dell’asse maggiore, e le numerose altre entrate che immettevano nel corridoio perimetrale, da cui si accedeva alle scale che conducevano alle gradinate in pietra. Fu senza dubbio uno tra i più imponenti anfiteatri della regione, poteva contenere dai 12mila ai 14mila spettatori. 

Tuttavia nel III secolo, per fronteggiare la calata dei barbari, la Città si dotò di una nuova cinta difensiva e l'anello esterno dell'Anfiteatro fu inglobato nel circuito murario. Persa la funzione originaria, venne nel corso del Medioevo adibito ad orti; e nel 1600 vi sorgeva un lazzaretto. Queste vicende ne hanno occultato la memoria fino a quando, nel 1843 grazie agli studi dello storico riminese Luigi Tonini alcune parti della struttura dell’anfiteatro vennero riportate alla luce. Solo negli anni ’60 dello scorso secolo fu attuato un vero programma di restauro e fu dato un certo valore alla struttura e all’area circostante. Rimane tuttora interrato il settore sud-occidentale su cui, dal dopoguerra, insiste il Centro Educativo Italo Svizzero. Oggi sono riconoscibili solo alcune parti: i muri dell’arena, uno degli ingressi principali e qualche accesso alle balconate.

Anfiteatro romano -
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